Mostra fotografica
Andrea Shinigami
44°3’27” N12°33’55
Mostra fotografica
Inaugurazione e presentazione del libro d'arte sabato 7 settembre, ore 17.00
Museo della Città "Luigi Tonini" - Rimini via L. Tonini 1
tel. 0541 793851
Visitabile fino al 6 ottobre 2024
Ingresso gratuito
Lo sguardo di Andrea Shinigami su Rimini è tutto quello che non ci aspettiamo riguardo a questa città.
Con gli anni Sessanta Rimini è diventata una dei luoghi più conosciuti e immaginati e le fotografie che la ritraevano hanno letteralmente creato un codice; le cartoline, gli spot, le foto-ricordo ne hanno ribadito un volto che è sembrato la sua unica rappresentazione possibile mentre era soltanto quella che si è tipizzata, storicizzata e, infine, stereotipata.
Andrea Shinigami toglie questo velo e mostra un corpo, fatto di persone e strade, di persone e mare, colto da una delle tante prospettive di cui un occhio non assuefatto è capace; come se Rimini non fosse Rimini, come se fosse un'altra cosa: tutto l'Altro che c'è in ogni luogo, tutto l'Oltre.
La sua street photography si dedica quasi sempre a catturare degli incontri involontari tra quei passanti che nella realtà avremmo potuto essere noi stessi, colti in un attimo di distrazione. E invece, un bianco e nero molto contrastato ridefinisce i passanti e li rende figure. Il rapporto con lo spazio cambia e le figure si spostano in primo piano. Quelle che erano state per un decimo di secondo situazioni del tutto casuali diventano situazioni che creano dialoghi, che portano significati e che sembrano frutto di una costruzione finalizzata.
Le persone sconosciute che si agganciano tra loro entrando nell'inquadratura ne escono con le identità rimodellate. Gli spazi e chi li attraversa, inconsapevoli dello scatto, perdono le individualità sociali assegnate dai nostri poveri codici fiscali e da quel noioso e prevedibile contesto fitto di impegni ordinari (=che seguono un ordine) per diventare personaggi imprevisti all'interno di scene di cui la strada più apparentemente insignificante diventa palcoscenico.
L'operazione sul mare è ancora più destabilizzante. La storia dell'arte ci aveva consegnato un genere paesaggistico, quello delle marine che doveva rispondere a specifici dettati di contenuto e di resa formale e la Riviera romagnola ne aveva sviluppato una versione pop sui generis, con un rigido formulario fatto di ombrelloni e giovani corpi dai sorrisi seducenti. Nella foto di Andrea Shinigami il mare ricorda di più l'oceano millenario che ospita Moby Dick, la pancia acquatica di una potenza che lambisce la riva e miracolosamente la risparmia mentre le persone si fanno piccole: qui non sono figure ma parte di un paesaggio che con la sua minutezza non può che testimoniare la potenza del gigante
E allora ecco spiegate le ragioni del titolo di questo catalogo: 44°3'27"N 12°33'55"E – Non più “Rimini” ma le sue coordinate su un mappamondo, come se il dito di un bambino avesse indicato casualmente quel punto. Rimini diventa ciò che si è trovato sotto quel dito, guardato con la stessa attenzione sincera di chi scopre un luogo per la prima volta, come dire che lo stupore e il magnifico si trovano in qualunque posto un dito scelga di puntare