Il visitatore viene accolto in uno spazio che, attingendo agli scavi delle numerose domus esplorate in città dal dopoguerra, ricrea l’ambiente domestico. Lo scavo di palazzo Arpesella offre l’opportunità di ricostruire l’interno di una stanza con alle pareti e a soffitto intonaci a motivi ripetivi che imita una tappezzeria. Suggestioni d’arredo sono offerte da oggetti quali tintinnabula, amuleti, appliques per mobili e oscilla, dischi marmorei con immagini mitologiche a bassorilievo, solitamente appesi fra le colonne dei porticati, elementi cui era attribuito anche un valore magico, e lucerne in terracotta.
Il vasellame da mensa e da cucina apre uno spaccato su quel momento quotidiano fondamentale che è il ritrovarsi intorno ad una mensa. Alle attività domestiche femminili rimandano aghi e strumenti per la filatura e la tessitura, quali pesi da telaio e fusaiole, mentre la sfera privata più intima si rivela nella cosmesi e nella cura del corpo, con spatoline, spilloni, pettini, piccoli contenitori in osso e balsamari, nella magia degli ornamenti, con monili, gemme e castoni da anello, nella passione del gioco, con pedine per giochi simili alla dama e agli scacchi.