In caso di pioggia gli eventi del Lapidario si terranno nella Sala Conferenze al primo piano del Museo della Città.
Antico/Presente Festival del Mondo Antico, inaugura per l'edizione 2021 una nuova formula per adattarsi alle modalità di fruizione degli eventi richieste dall'emergenza sanitaria.
Gli appuntamenti sono anticipati nel periodo estivo, rispetto alla consueta collocazione autunnale, per venire incontro in questo modo all'esigenza di eventi fruibili in spazi all'aperto e diluiti nel tempo.
Giunto alla XXIII edizione il Festival può definirsi a ragione un esempio di patrimonio immateriale, veicolo per la promozione e la valorizzazione del patrimonio tangibile di testimonianze originali e identitarie dalla preistoria all’epoca romana, dal Rinascimento all’evo moderno e contemporaneo che ha continuato a guardare all’antico per custodirlo e trarne ispirazione creativa.
La rassegna assume dunque una nuova veste di Festival diffuso nel tempo e nello spazio. Gli incontri si svolgeranno nelle serate di luglio in parte, come di consueto, al Museo della Città all’interno del giardino Lapidario romano, ma una collocazione “speciale” è riservata a diversi incontri di questa edizione: la suggestiva Piazza sull’Acqua nell’invaso del Ponte di Tiberio.
Proprio dal ponte prende spunto il tema di quest'anno di Antico/Presente, incrociando un anniversario prestigioso: i 2000 anni del Ponte di Tiberio.
A 2000 anni esatti dalla sua costruzione, la città festeggia questa importante ricorrenza valorizzando uno dei suoi più importanti patrimoni. Conosciuto oggi come Ponte di Tiberio, è stato voluto da Ottaviano Augusto. La sua costruzione è iniziata nel 14 d.C. ed è stata completata, in soli sette anni, nell’anno 21 d.C. sotto il regno del successore Tiberio, di cui mantiene il nome.
Da allora il ponte sul fiume Ariminus è stato il punto di snodo e di passaggio verso il nord Italia, attraverso la via Emilia e la via Popilia, che da esso prendono avvio.
Costruito in pietra d'Istria, progettato con una serie di accorgimenti tecnici e soluzioni ingegneristiche che ne hanno garantito la stabilità e la durata nel tempo, ancora oggi la sua imponente mole fa da sfondo a uno degli angoli più suggestivi della città.
Il ponte ha attraversato le vicende storiche di Rimini subendo a più riprese distruzioni, crolli e ricostruzioni: demolito in parte dai Goti nel 552, danneggiato da Pandolfaccio nel 1528, colpito dai terremoti del 1672 e del 1786, minato, ma poi salvato, dai tedeschi in ritirata nel 1944, recentemente pedonalizzato e valorizzato con la creazione nel suo invaso della suggestiva Piazza sull'Acqua, il ponte dopo duemila anni ha ancora molto da raccontare.
Il programma del Festival guarda quindi al ponte nella sua dimensione più immediata, quella fisica, architettonica e storico - archeologica, ma vuole sviscerare anche il suo significato simbolico, leggendolo come metafora del superamento dei limiti, dell'abbattimento delle barriere e del dialogo attraverso la costruzione di relazioni, in un rimando continuo e proficuo tra il passato e il presente.
Il Festival si cala nella dimensione estiva in una formula inedita e come un organismo vivente che evolve nei modi e nelle forme, mira a comporre un palinsesto complesso ma coerente nel sostenere la conoscenza del mondo antico quale presupposto per interpretare il mondo contemporaneo.
A ventitre anni dalla sua nascita continua a rinnovarsi esplorando argomenti sempre diversi, in un’ottica diacronica e interculturale, anche attraverso linguaggi adatti a coinvolgere le varie fasce di età a iniziare dai più giovani.